lunedì 3 novembre 2008

Questo è un problema

Abbiamo deciso che qui parleremo dei nostri problemi, piccoli o grandi che siano, quindi è il posto giusto. C'è un problema che mi sono reso conto essere comune, e che penso che scriverlo qui farà riflettere molta gente, o almeno lo spero. Guardatevi intorno. Guardate alla vostra vita e alla vita di quelli che conoscete. Non vi rendete conto che non la stiamo vivendo davvero? Il vero problema del nostro tempo è che la vita non è più vita. Pensateci, ogni giorno, per tutti i giorni del mese, per tutti i mesi dell'anno, per buona parte degli anni della nostra esistenza ci ripetiamo, ripetiamo noi stessi e le nostre azioni. Ormai domani non è più domani, è di nuovo oggi, e oggi non è più oggi, è ancora ieri. Ci alziamo al mattino sempre alla solita ora, eseguiamo lo stesso rito prima di uscire di casa e infilarci nella stessa strada che facciamo talmente spesso che possiamo farla lasciando i nostri occhi comodamente chiusi, facciamo una pausa per mangiare un boccone e riprendiamo con le identiche cose che facevamo prima di ingoiare quel morso di panino o quella forchettata di pasta, usciamo, finalmente "liberi", ma liberi di fare che? Liberi di andarcene a casa visto che ormai è ora di cena, e che i negozi sono chiusi, che il sole si è già spento, che le forze già ci mancano, che la noia già ci assale. Ma questa non è vita. Viviamo in una società che noi stessi ci siamo creati, sbagliando enormemente. Sarà che io sono un sognatore o un amante della vita (ma di quella vera), sarà che a 18 anni ho fatto una scelta già chiara e precisa: meno soldi, ma più tempo libero per me e per gli altri. Saranno tutte queste cose messe insieme, ma io non trovo giusto vivere per lavorare, penso che la normalità sarebbe lavorare per vivere, avere quel lavoro che ti permette di mangiare e comprarti quello che ti piace senza dover sempre e solo dire "a fine mese non ci arrivo" o "risparmio per non finire in mezzo ad una strada". Sottolineo che questo non è un discorso materialista che riguarda i soldi, questo discorso riguarda il modo di vivere. perchè dobbiamo lavorare una giornata intera con uno stipendio da miseria quando la giornata è fatta per viverla, per uscire, conoscere gente, mantenere i rapporti con chi conosci già, stare steso su un prato a non fare assolutamente niente? Ripeto nuovamente una cosa importante: questa non è voglia di non fare niente e guadagnare tanto, non lo è affatto, è solamente un discorso utopistico e idealizzato di quella che secondo me è la vita vera. Non voglio dire "non si deve lavorare", dico solo che abbiamo fondato tutto su uno stile di vita che mette al centro il lavoro, cosa che a mio avviso è concettualmente sbagliata, ma è inevitabile nella pratica. E qui sta l'errore. In ogni caso vi lascio dicendo che sono felice di aver già avuto modo di scegliere per il mio futuro, di decidere di fare un lavoro che mi permetta di avere un briciolo di tempo libero in più, anche se con qualche soldo in meno, ma d'altronde cosa me ne faccio dei soldi se non ho nè tempo per spenderli nè qualcuno per cui spenderli?! Vi ho gettato in pasto un argomento che avevo in testa e che sicuramente non tutti condivideranno (com'è logico che sia) però voglio che ci riflettiate. Buone riflessioni allora...

2 commenti:

  1. L'uomo è avido, questo spiega tutto. Se si cerca l'origine del problema probabilmente si risale all'evoluzione umana che, distaccatasi per diversi aspetti da tutti gli altri animali, ha messo in campo i metodi di vivere in società, tra i quali la prevaricazione nel gruppo in base a ciò che si possiede; in pratica ha trasformato la "legge del più forte" nella "legge del più abbiente". Così si è creato un nuovo istinto, che l'ha portato ad una evoluzione "esponenziale" rispetto agli animali.
    Le prime invenzioni dell'uomo sono state create fondamentalmente per sfamarsi più facilmente e con meno fatica, ma nel lungo periodo, compensate certe necessità, ci si è orientati sullo sviluppo di beni non indispensabili, giungendo ad una economia consumistica basata su enormi consumi e produzioni, che permettono di vivere in una società moderna sempre più ricca di status symbol, ma che implicano un impegno lavorativo notevole.
    Per potersi permettere il tempo libero sarebbe necessario rinunciare a tante cose che ci identificano in questa società, ed è ormai difficile vivere senza auto, cellulare, computer, ecc...
    A volte anch'io ho ipotizzato utopicamente un'evasione dalla società, ma ormai siamo uomini, l'evoluzione ci ha portato su una strada a senso unico e noi dobbiamo adeguarci, perchè non saremmo più capaci di vivere senza la nostra società; ciò che dovremmo ricercare e provare è un maggiore rispetto e fascino verso le nostre più antiche origini: portare rispetto alla natura, dalla quale ci siamo troppo distaccati con atteggiamenti disinteressati e prevaricatori.
    Amiamo la natura e cerchiamo in essa un motivo di vita: può essere molto più gratificante di un' auto da 200 cavalli o l'Iphone nuovo.

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  2. già..l'evoluzione ci ha portato sia a grandi cose che a grandi drammi..il fatto di vivere in una società a senso unico, come dici tu, è qualcosa che a me personalmente da fastidio al solo pensiero, perchè mi sento oppresso, chiuso, privato della mia libertà, e allo stesso tempo impotente e mortificato. Bisogna adeguarsi, speriamo di riuscire a farci forza gli uni con gli altri, magari il peso sarà inferiore.

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